La gestione dei rifiuti si pone oggi due enormi traguardi: la tutela dell’ambiente e la difesa della legalità . In quella che è finalmente divenuta tematica sensibile a impatto mondiale, gli attori coinvolti sono sia i privati cittadini che i titolari di partita iva, seppur con enormi distinzioni di carattere burocratico e legislativo. In questa guida vogliamo approfondire le procedure di smaltimento, la normativa e i servizi di smaltimento a disposizione di aziende e liberi professionisti.
La classificazione dei rifiuti
I rifiuti sono distinti in due grandi categorie:
- rifiuti urbani: sono prodotti dai cittadini privati.
- rifiuti speciali: sono prodotti dai soggetti titolari di partita iva, come aziende e liberi professionisti.
Ciascuna di queste categorie ha due sottocategorie. In base alle sostanze contenute nel rifiuto, distinguiamo dunque:
- rifiuti pericolosi: come materiale esplosivo, corrosivo, tossico, infiammabile, irritante, nocivo e gas compressi.
- rifiuti non pericolosi: come vetro, umido, plastica, indifferenziato, carta e cartone.
Le categorie dei rifiuti esausti di stampa
Secondo quanto detto sinora, le aziende producono sempre e comunque rifiuti speciali, e non è possibile per loro utilizzare i canali di smaltimento urbani, come la raccolta differenziata o le isole ecologiche. Hanno infatti l’obbligo di smaltire i rifiuti secondo legge e tenere traccia dei processi e delle fasi di smaltimento.
Prima di addentrarci negli aspetti pratici e normativi, occorre specificare che i rifiuti prodotti dalle aziende come cartucce e toner esausti si configurano come rifiuti speciali non pericolosi.
Inoltre, ogni rifiuto (pericoloso o non pericoloso, da smaltire o da recuperare) viene classificato secondo un “Catalogo Europeo dei Rifiuti” (o CER), che identifica ogni rifiuto con uno specifico codice CER di 6 cifre. I codici CER di cartucce e toner sono:
- 08 03 18, se contengono sostanze non pericolose
- 08 03 17, se contengono sostanze pericolose
Smaltimento Toner: la normativa e le sanzioni
La gestione dei rifiuti è imposta dalle direttive CEE 91/156, 91/689 e 94/62. Più nel particolare, il decreto legislativo 152 del 2006 rappresenta l’insieme di norme che l’Italia ha posto a tutela dell’ambiente e le sanzioni amministrative e penali per la mancata osservazione.
Le sanzioni per i trasgressori:
– sanzioni amministrative di carattere pecuniario da € 2.600 a € 15.500 per rifiuti non pericolosi e da € 15.500 a € 93.000 per i rifiuti pericolosi.
– sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell’infrazione e dalla carica di amministratore.
Vediamo adesso i punti chiave per effettuare uno smaltimento dei rifiuti esausti di stampa come cartucce e toner nel pieno rispetto della legge italiana.
Come smaltire cartucce e toner
Prima ancora di procedere allo smaltimento, è doveroso chiedersi: chi è il responsabile dei rifiuti esausti?
Quando parliamo di aziende e professionisti titolari di partita iva, il DL 152/06 chiarisce che il responsabile del rifuto per l’intera catena del trattamento, è il “produttore del rifiuto o altro detentore”.
Ecco di seguito i passaggi che una azienda o un libero professionista devono sostenere per adempiere agli obblighi di legge:
- Possono provvedere al trasporto e conferimento dei rifiuti nei centri di raccolta solo le aziende iscritte alla Categoria 8 delle “attività di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione”. In mancanza di questo requisito, l’azienda che produce il rifiuto dovrà affidarsi a una società di ritiro consumabili, verificando che quest’ultima sia autorizzata (ricordiamo che il produttore del rifiuto rimane l’azienda per tutto il ciclo di vita del rifiuto).
- Identificare i rifiuti che andrà a consegnare secondo i codici CER: in questo caso occorrerà verificare a livello chimico se i toner contengono o meno sostanze pericolose per ottenere il codice CER corretto.
- La società di recupero compilerà il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (F.I.R.), che consiste di 4 copie. La 1° copia viene consegnata all’azienda in quanto produttore del rifiuto al momento del ritiro, la 2° copia va all’impianto di destinazione del rifiuto, la 3° copia alla società che trasporta il rifiuto e la 4° copia, che attesta l’avvenuto smaltimento, viene riconsegnata all’azienda che ha prodotto inizialmente il rifiuto entro 90 giorni.
- Le copie del F.I.R. vanno conservate per 5 anni.
- Solo in caso di rifiuti pericolosi andrà vidimato e annotato anche il registro di carico/scarico, e andrà compilato annualmente il Modello unico di dichiarazione ambientale, noto come MUD.
Esiste una soluzione che permette alle aziende di affidare la gestione del rifiuto e le relative responsabilità burocratiche e amministrative a terzi. Nei successivi paragrafi approfondiremo i dettagli di questo servizio.
Una soluzione per aziende: il servizio ZeroZeroToner
Le aziende possono aderire al nostro servizio di smaltimento toner, noto come ZeroZeroToner, che consiste in un contratto di manutenzione dove viene trasferita la paternità del rifiuto – e quindi i relativi obblighi amministrativi e burocratici – in capo ad un diverso soggetto giuridico.
Il nostro servizio ti offre – ad un costo certo e trasparente – una gestione completa dei rifiuti da ufficio, dal ritiro dei materiali esausti sino alle pratiche burocratiche per lo smaltimento di toner e cartucce da stampa.
Cosa è incluso nel servizio di smaltimento toner:
- i contenitori o “eco box”: dove potrai accumulare i rifiuti esausti di stampa in base alla tua produzione aziendale di rifiuti.
- il ritiro degli eco box: concordiamo con te uno o più ritiri all’anno
- conferimento rifiuti nei centri di Recupero ad opera di personale regolarmente iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali
- completa cura degli aspetti burocratici: formulari di identificazione vidimati, registro di carico/scarico e MUD.